''Il valore di una caramella'' ...
Data: Martedì, 17 giugno @ 13:53:03 CEST
Argomento: PROGETTI FUTURI


... dal racconto di una volontaria dell'associazione ...

... se pensate che una caramella è solo un pezzettino di zucchero, vi sbagliate enormemente! Durante i miei viaggi in Guinea Bissau ho avuto modo di conoscere un popolo poverissimo, piagato da sete, fame e malnutrizione, ma ho avut0 soprattutto la fortuna di conoscere singolarmente tante persone meravigliose. Il mese scorso, in occasione di un nostro incontro missionario intitolato "Il sorriso del mondo", ho avuto l’opportunità di raccontato lo storia di Calillo, un bimbo 4 anni del villaggio di Sedengal, a 12 Km dalla Missione Cattolica di Ingorè. Ebbene, vorrei riproporvela per dimostrarvi che una caramella non è solo una caramella. "Appena giunta nel villaggio, si è avvicinato a me un bimbetto di nome Calillo, aveva circa 4 anni ed era orfano di madre, morta durante il parto. Si è accostato alla mia gamba ed è stato spontaneo per me mettergli una mano sulla sua testolina rotonda e senza un capello. Poi ho offerto a questo bimbo una caramella che per sbaglio mi trovavo nelle tasche. Ebbene, il bimbo non sapeva cosa farne. Allora ho cominciato io a scartare la caramella e l'ho avvicinata alla sua bocca, quindi il bimbo, molto intelligente, ha compreso immediatamente che si trattava di qualcosa di commestibile. Ebbene, non potete immaginare la lucentezza dei suoi occhi quando ha assaggiato per la prima volta il gusto del dolce. Si, quel bimbo aveva scoperto i gusto dello zucchero in quel momento, perché dovete sapere che i bambini in Guinea Bissau non fanno mai colazione e molto spesso non mangiano neanche a pranzo cena. In quel momento ho pensato tante cose, ed ho cercato di pensare al positivo, ad esempio che a quel bimbo non sarebbero mai venute le carie! Ma la storia non è finita qui, proprio nel momento in cui Calillo assaporava la leccornia, sono arrivati tanti altri bambini, ma io non avevo più caramelle. Ebbene, a questo punto, un nostro figlio avrebbe nascosto la caramella per poi poterla gustare da solo, mentre Calillo non ci ha pensato su due volte, ha fatto assaggiare la caramella a tutti e l’hanno succhiata a turno fino a che non ci fosse più. Pensate, un bimbo di 4 anni, orfano, poverissimo ha insegnato a me, donna adulta la CONDIVISIONE!” Allora, che cosa ne pensate? Una caramella è forse qualcosa di più? Un grazie immenso va al nostro amico Carlo e alla sua famiglia, erano presenti all’incontro missionario del mese scorso ed hanno contattato la società AMBROSOLI che con grande generosità ci ha inviato tante caramelle da poter far felici i molti bimbi guineani. Grazie di cuore a tutti. Annalisa





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